Fanno clamore, non solo mediatico, tutti quegli episodi che riguardano l’aggressività da parte dei cani verso le persone o verso altri cani. Quando se ne dibatte ci si chiede spesso il motivo che ha scatenato un tale evento così drammatico, se ci siano state delle avvisaglie o se è esploso in modo improvviso.
L’aggressività è un insieme di manifestazioni comportamentali complesse sostenute da emozioni negative come rabbia e paura. Di per sé non è un comportamento patologico; anzi è fisiologico se contestualmente motivato e adeguatamente declinato in proporzione allo stimolo che l’ha generato. Quando invece ci si trova davanti a un’iperaggressività, per intensità e/o frequenza, ci addentriamo in ambito psicopatologico.
Vengono descritti diversi tipi di aggressività
AGGRESSIVITA’ PREDATORIA: innata, legata all’istinto che ha come base evolutiva la caccia del cibo
AGGRESSIVITA’ DIFENSIVA: causata dal non potersi sottrarre da uno stimolo ritenuto ostile per la sopravvivenza o determinante una punizione; è sostenuta dall’emozione paura.
AGGRESSIVITA’ EMOTIVA: causata da una dis-regolazione delle emozioni che esita in una diminuita soglia di attivazione. La sua base evolutiva è l’auto-protezione. Damasio la attribuisce a un inefficace controllo da parte della corteccia cerebrale rispetto alle spinte emotive negative.
Potrebbe esserci anche una predisposizione genetica all’aggressività, che come tutte le predisposizioni è sotto l’influsso dell’ambiente nel quale il cane vive; per ambiente si intende il contesto socio-relazionale nel quale l’individuo è inserito. Anche la riabilitazione comportamentale è da ritenersi facente parte dell’ambiente di vita ed è per questo che essa stessa può influire sull’espressione genetica.
Come ci insegnano le neuroscienze, alla base di ogni comportamento esiste una motivazione, o meglio un’insieme di motivazioni con le loro colorazioni emotive, sostenute a loro volta da funzioni anatomo-neuro-fisiologiche. E’ indispensabile se si vuole affrontare un disturbo comportamentale saperle riconoscere, capirne gli intrecci e conoscere tutti gli strumenti per poterle affrontare. E’ proprio per poter fare questo che risultano indispensabili le figure del Med. Veterinario esperto in comportamento e dell’Istruttore Riabilitatore.
Dott.ssa Federica Manunta