Stamattina, come ogni giorno, la mia sveglia è suonata alle 6:20.
Ho percepito subito una inusuale sensazione di “inattività”, infatti i miei due cani dormivano ancora profondamente e non sembravano aver voglia di iniziare la giornata. Alzando le tapparelle mi sono accorta di come fosse ancora buio fuori: l’autunno, giorno dopo giorno, sta prepotentemente arrivando e noi, così come evidentemente gli altri animali, cani compresi, ne sono influenzati.
Questo accade perché la maggior parte delle attività biologiche degli organismi viventi seguono un ritmo circadiano, cioè il continuo alternarsi nelle 24 ore della luce e del buio. Ogni individuo ha localizzato nel suo encefalo un gruppo di neuroni che hanno la funzione di orologio biologico e che controllano i ritmi biologici e la secrezione di melatonina che ha il compito di sincronizzare le attività cellulari sul ritmo dettato dall’orologio biologico.
L’alternanza del giorno e della notte identifica due fasi, una diurna di attività e una notturna di riposo. Quest’ultima è importantissima perché il riposo garantisce l’interazione e l’adattamento dell’organismo all’ambiente. Partecipa al recupero metabolico e cognitivo favorendo apprendimento e memoria. È per questo che quando i cani dormono poco, manifestano stanchezza, mancanza di attenzione e bassa capacità di concentrarsi.
Ad una migliore quantità e qualità del sonno corrisponde miglior stato cognitivo, comportamentale e nel lungo periodo anche di salute.
Proviamo, andando con ordine, a spiegare come tali meccanismi vengono regolati e come mantengono la sincronia tra loro.
Il mutamento quotidiano della luce, detto fotoperiodo, controlla i neuroni dell’orologio biologico che a sua volta controlla le grandi funzioni dell’organismo: regolazione dell’appetito, ciclo sonno-veglia, comportamento sessuale, regolazione della temperatura corporea, regolazione dei sistemi nervosi simpatico e parasimpatico e le reazioni di allerta in caso di pericolo.
Al modificare del fotoperiodo, come sta avvenendo in questo momento dell’anno con il passaggio dall’estate all’autunno, l’orologio biologico adatta la sua azione. Anche tutto il sistema neuroendocrino si modifica sotto la guida dell’orologio biologico, in particolare con la produzione di melatonina, che viene prodotta durante la notte e attraverso il circolo ematico raggiunge tutto l’organismo sincronizzando l’attività dei vari distretti sul ritmo delle 24 ore. Ancora, la melatonina ha un’azione retroattiva sullo stesso orologio biologico, ed è per questo che la somministrazione di melatonina viene utilizzata per rimediare ad anormalità nel funzionamento dell’orologio biologico.
Anche i neurotrasmettitori e i recettori sono influenzati dal ritmo circadiano, è infatti risaputo che durante il sonno l’attività cerebrale diminuisce. Ciò che accade è che la produzione dei neurotrasmettitori o quella dei loro recettori vari dalla veglia al sonno, garantendo una funzionalità adeguata a seconda del momento. GABA, Dopamina, Glutammato, seguono tutti il ritmo circadiano e la Melatonina regola la loro produzione o il legame con i recettori specifici.
Anche il sistema immunitario segue un ritmo circadiano, mostrando variazioni quotidiane nella produzione delle cellule infiammatorie, ed anche questo sistema è influenzato dalla melatonina, oltre che dagli ormoni dello stress. È per questo che i disturbi del sonno, che spesso avvengono nell’anzianità, predispongono ad un maggior rischio di contrarre malattie.
Durante le visite comportamentali i veterinari dedicano del tempo per indagare quantità e qualità del sonno e quando questo risultasse alterato uno degli obiettivi primari è quello di ristabilire un ciclo sonno-veglia adeguato.
Questo per tutti i benefici detti più sopra, ma anche perché una delle funzioni del sonno è quella di rimuovere ed eliminare le scorie cellulari dall’encefalo ad opera del liquido interstiziale, accumulatisi durante l’attività metabolica diurna. Anche le sinapsi, collegamenti tra i neuroni, subiscono delle variazioni durante il sonno, si contraggono rinforzandosi e fortificando la memoria. L’assenza di sonno influisce sull’attività cerebrale inducendo anche cambiamenti strutturali dell’organo. Garantire ai nostri cani un regolare ritmo quotidiano è un buon investimento sul loro benessere psico-fisico: rivolgersi a dei professionisti qualora ne riscontrassimo delle alterazioni è sempre indicato.